Non guardarmi così

Ritagli di vocazione

Non guardarmi così

Riflessione di Pietro di fronte al Risorto...

“Pietro, mi ami tu?”
… mamma mia che domanda, Potevi chiedermi di tutto… e soprattutto potevi chiedermelo in qualsiasi modo… ma così, direttamente… mi metti in imbarazzo. Così non mi lasci scappatoie… o sì, o no. E se è sì deve verificarsi coi fatti…
Mi ami?... potevi chiedermi qualcos’altro… se, per esempio, avevo voglia di dire a tutti che ti avevo incontrato. Che ti avevo conosciuto…
Ah… è vero. Quando ho avuto l’occasione di farlo non l’ho fatto… appena mi hanno chiesto di te, ho detto “non lo conosco”.
Potevi chiedermi se ti rispettassi… beh, quello sì, la risposta ce l’avevo. Da quando sei uscito dal tribunale, l’altra sera, e mi hai fissato ho perso la stima di me stesso (io, il rinnegatore) ma tu no, tu hai sostenuto quello che è venuto dopo a testa alta (non orgoglioso, no, ma onesto e sincero fino alla fine). Fuggii, quel giorno, mi nascosi. Non avevo il coraggio di seguirti tra la folla. Ma c’è una via di Gerusalemme dalla quale si vede bene il luogo su cui… sì, ti rispetto e ti stimo per cosa hai attraversato. Per come hai attraversato quel momento sempre fidandoti, sempre affidandoti al Padre. Io che non mi fido neanche più della mia voce. Sì ti rispetto, sei un uomo sincero, sei un uomo vero.
Potevi chiedermi di condividere la strada con te… anche questo non sarebbe stato difficile… quando Andrea, mio fratello, è venuto a dirmi di te, ho visto nei suoi occhi una luce strana, limpida, remota… mio fratello ha acceso in me la sete di te. Ora mi chiedo se chi mi incontra vede anch’egli quella luce, che mi abbagliò sul Tabor, o se vede i dubbi e le fatiche…
Non ho capito quasi niente da te…. Cercavi i peccatori, io pensavo volessi confrontarti coi potenti. Storpi, malati, bambini e donne erano la tua compagnia… io pensavo ad altro… Annunciavi un regno che era più grande di quello che vedevo io. A te interessavano le persone… (alle volte a me stanno a cuore le folle, i numeri, spaventosi e affascinanti… me è nella folla che si misura il successo di un messaggio? Non so più… non è una cosa banale certo, ma…)
Mi hai insegnato il rispetto per i nemici. Provando a salvarti dalla turba che ti voleva arrestare ho tagliato l’orecchio a un giovane servo… mi hai rimproverato. Non si tratta così nessuno, neanche i nemici…
Solo che poi ci hanno sconvolto le donne… non ti hanno più trovato nella tomba… nel cuore triste si è aggiunto un dubbio che poi è fiorito in speranza. “Pace a voi”. Che sollievo! Ora che eri di nuovo con noi la vita tornava ad avere senso. Ma il tuo sguardo era profondo e io non osavo intrecciarvi il mio. Mi occorreva riprendermi la mia dignità.
Poi tu hai chiesto. Simone, me ami tu? Confesso… sono stato geloso dei molti che abbiamo incontrato, geloso del tuo sguardo d’amore. Tu li fissavi. Tu li amavi. Ora guardi me. Mi fissi. Mi ami. E mi chiedi “mi ami tu?”. Comprendo ora quello che è successo quella volta dal capo dei pubblicani… non hai detto una parola. Il tuo sguardo gli ha fatto capire quello che doveva fare. Perché il tuo sguardo è interpellante. Davanti all’amore si può solo amare.
Tre volte mi chiedi se ti amo. Tre volte per ricordarmi che per tre volte ho detto “non lo conosco”
Non ti conosco ancora, Gesù, questo è vero, ma mi voglio abbandonare al tuo amore. Qualunque cosa che chiederai… ci sto Signore. Ti amo.
Dici “Seguimi”. Ti seguirò. Ti seguirò o Signore, e per la tua strada camminerò…
Simone, detto Pietro. (tutt’altro che una roccia)



13 novembre 2007

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