E ora…a Fossano!!!

Ritagli di vocazione

E ora…a Fossano!!!

Testimonianza di Andrea Chiesa all'inizio del suo cammino...

Ciao sono Andrea!

Da ottobre di quest’anno faccio parte della comunità del Seminario Interdiocesano di Fossano, frequentando l’anno propedeutico.
Fino a giugno facevo parte della comunità “Sentinelle del Mattino” in Seminario ad Alba. Quest’esperienza mi ha dato la possibilità di riflettere sul mio futuro, su quale potesse essere effettivamente la mia vocazione, quello che sono chiamato a essere.
La scelta di entrare in Seminario non è stata qualcosa di immediato, ma è maturata un po’ lentamente da quando ho dovuto iniziare a pensare, come tanti altri miei coetanei, cosa fare dopo la maturità. Ho iniziato così ad interrogarmi su quali fossero i miei interessi che volevo coltivare, anche su quale fosse la professione che mi “ispirava di più”. Devo dire che mi sono dato più risposte e che rimanevano in me molte incertezze quasi che non volevo più pensarci e lasciare che fosse il tempo a decidere al mio posto, perché le risposte che mi ero dato in realtà non mi convincevano.
Quello che mi ha aiutato a riflettere è stata la presenza di una guida spirituale e di momenti di preghiera nella comunità, dove poco per volta mi sono messo in ascolto e ho riscoperto un desiderio che avevo nascosto forse per timore: quello di sentirmi chiamato al sacerdozio; lavorando su questo ho proprio sentito in me quella chiamata che prima, preso da altre cose, non avevo voluto ascoltare mettendola in un angolo.
Così è arrivata la decisione di entrare a ottobre in seminario; una decisione di cui sono convinto anche se il discernimento non è ancora finito, ma continua in questo anno propedeutico (e in tutti gli anni successivi) proprio per far ancor più chiarezza sulla mia vocazione.
Devo ringraziare molto la comunità “Sentinelle del Mattino” che mi ha veramente dato la possibilità di fare un po’ di luce sulla mia vita, cosa che non è da poco, soprattutto oggi che siamo bombardati da mille proposte, rischiando di non riflettere più, ma di lasciar scegliere gli altri per noi, compromettendo la nostra vera realizzazione, vivendo una vita che non è la nostra.
Per questo la mia scelta è la conseguenza del mio essermi messo in gioco senza pregiudizi per non sottovalutare quel desiderio, quella chiamata che avevo dentro e che sono sicuro, come me hanno tanti altri giovani, ma forse sono occupati da mille cose e un po’ impauriti al pensiero di essere diversi da come oggi ti indica il mondo.
Dall’altra parte sono convinto che per fare certe scelte non bisogna essere supereroi ma semplicemente ragazzi normali, continuando a vivere in questo mondo, in mezzo a questa gente.  Non bisogna aver paura di andare controcorrente per seguire la propria strada: la nostra vita è troppo importante per cui non possiamo omologarci alla massa seguendo idee e stili di vita che in realtà non ci appartengono e non ci realizzano.
Sono dunque convinto che oggi sia possibile realizzarsi ciascuno secondo la propria vocazione: basta lasciarsi guidare da Colui che ha dato la vita per noi e che desidera la nostra vera e piena felicità.

17 aprile 2008

Andrea Chiesa

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